La scoliosi di Claudia

Claudia, una ex atleta olimpica di 32 anni, venne da me accusando un forte mal di schiena diffuso nella zona mediana e in quella lombare. Il dolore era cominciato 3 o 4 anni prima e tendeva ad acutizzarsi dopo lunghe giornate di lavoro. Osservando la foto di Claudia riportata qui sotto, appaiono evidenti i segni di una scoliosi sviluppatasi circa 5 anni prima.

La tensione muscolare all’altezza della regione del rene era considerevole e si diffondeva in ogni parte del tronco da metà schiena in giù. Vi era stress anche nella parte bassa della muscolatura soprattutto nella regione intercostale che aveva dato origine alla rotazione delle costole in questa area e nelle vertebre connesse.

Avevamo a disposizione soltano una seduta da 90 minuti, e sapevo che usando l’agopuntura ci sarebbe voluta più di una visita. Benché efficace, con una tensione dovuta a un mutamento strutturale come quello a cui ci trovavamo di fronte, l’agopuntura avrebbe richiesto più tempo. Decisi di provare la One Minute Practice.

Prima della sessione

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Claudia è piegata in avanti. Notare l'onda che le costole formano da sinistra a destra.

Dopo la sessione

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La scoliosi si è ridotta sensibilmente. Anche la flessibilità è aumentata.

Come funziona?

La One Minute Practice lavora rilasciando la tensione dei muscoli posturali in modo che il corpo si riallinea naturalmente. Quando il corpo torna alla sua struttura originaria, i muscoli interni lo seguono. Questo si traduce nel normale funzionamento e nella normale attività del corpo nel suo complesso.

Il fattore chiave della One Minute Practice è l’utilizzo di un particolare tipo di respiro per rimuovere i punti di tensione (trigger points). Questo punti creano nei muscoli delle aree sensibili simili a dei piccoli “nodi”, che accorciano le fibre e sono dolenti al tatto. In molti altri approcci terapeutici che si rivolgono ai trigger points vi sono innumerevoli tecniche per affrontarli e liberarli. La One Minute Practice è l’unica che fa uso unicamente di tecniche respiratorie per rilasciare i trigger points.

Uno degli aspetti migliori di questa tecnica è che durante la sessione i clienti imparano a integrare questa pratica nella propria vita quotidiana. Questo permette loro di gestire personalmente la guarigione e di fronteggiare immediatamente il dolore, spesso senza la necessità di un’ulteriore sessione. In molti casi il cliente apprende abbastanza durante la prima sessione da prevenire l’insorgenza di un possibile “effetto rimbalzo” (ovvero il rischio di una ricaduta anche intensa). I praticanti scoprono inoltre come trasformare le vecchie abitudini che possono aver dato origine alla condizione problematica. L’obiettivo è quello di fornire una soluzione piuttosto che creare una dipendenza.

Durante la sessione con Claudia il nostro obiettivo era rivolgersi ai trigger points che erano all’origine della scoliosi. Immaginate se la scoliosi fosse qualcosa che creiamo noi stessi. Raffigurate una persona collocando accuratamente ogni punto di attivazione in modo che i muscoli appropriati comincino a tirare in una direzione. Come risultato, la spina dorsale inizia a curvarsi.

Primi Passi

I “primi passi” servono per insegnare al cliente come usare il respiro per rilasciare i punti di attivazione, raggiungendo idealmente il livello in cui ogni respiro mirato rimuove uno o più punti. In ogni caso, il numero di punti presenti varia. Nel corpo di Claudia abbiamo rimosso circa un centinaio di punti in settanta minuti. Lavorare con un professionista velocizza il pecorso e spesso si riesce a rilasciare uno o più punti per respiro. Lavorare da soli come principiante permette mediamente di rilasciare un punto ogni 3-5 respiri.

Nota importante: Claudia ha sviluppato la scoliosi dopo i 28 anni e prima era un’atleta profesisonista. I punti di attivazione si erano disposti formando una spirale, causando una restrinzione nei movimenti del busto. Una volta rimossi, la rotazione del corpo ha cominciato a tornare al suo assetto normale.

In una situazione in cui la scoliosi è emersa dall’infanzia, i muscoli posturali maggiori si sono sviluppati in modo molto asimmetrico. Il primo passo del professionista consisterebbe nel rimuovere i punti di attivazione per permettere alla cassa toracica di tornare al suo stato normale. Reimparare a usare i muscoli che sono stati a lungo trascurati è un passo aggiuntivo a questo processo. Questi casi richiedono tempo e dedizione. Di solito la riabilitazione posturale (come il pilates o l’allenamento posturale) può completare il trattamento .

Risultati

La sessione con Claudia si è tradotta in un rilascio del tutto evidente di molti trigger points che le avevano causato la scoliosi. Come possiamo vedere nella foto sopra (a destra), la struttura della spina dorsale è tornata a una forma più salutare. Rimane un po’ deviata dalle costole, ma le cause di questa devianza erano aree in cui Claudia poteva continuare a lavorare da sola con le competenze conseguite durante la sessione.

Claudia mi ha confermato in seguito che ha continuato con successo ad applicare la One Minute Practice per evitare la ricomparsa dei trigger points. È libera dalla scoliosi da allora.